Rimanere incinta in modo naturale
Nel testo che segue, ricco di suggerimenti per restare incinte in modo naturale, mi sono ispirata anche al libro di Kerstin Leppert, “Yoga per la fertilità”, ed. MACRO della collana Tecniche Corporee.
Un tempo la maggior parte delle donne aveva figli già in gioventù. Ancora negli anni ’60 molte donne avevano già avuto più figli. Negli ultimi 50 anni l’età delle primipare è aumentata costantemente nei paesi industrializzati e oggi siamo arrivati a 30 anni. Al giorno d’oggi la maggior parte delle coppie pianifica la propria vita secondo un modello in tre fasi: dapprima la scuola e la formazione e lo studio, poi un paio d’anni lavorativi e infine la ricerca di un partner con cui formare poi una famiglia. Secondo le stime oggi circa il 70% delle gravidanze viene pianificato. Dopo aver usato contraccettivi per un periodo non trascurabile dei loro anni fertili, molte donne sospendono la pillola e pensano di rimanere subito incinte. Nella maggior parte dei casi ciò avviene nell’arco dei successivi 12 cicli: otto nove donne su dieci hanno buone speranze di rimanere incinte entro un anno. Ciò significa però che circa il 10 20% delle donne che desiderano un figlio dopo un anno stanno ancora aspettando di veder comparire la striscia blu sul test di gravidanza e mese dopo mese, sono sempre più scoraggiate. Si parla di disturbi della fertilità o di infertilità quando dopo un anno di rapporti costanti e non protetti non si riesce ad ottenere una gravidanza; spesso la medicina non riesce a trovare una causa, si parla allora di un disturbo idiopatico della fertilità. Effettivamente l’avanzare dell’età rende davvero più difficile che il desiderio di maternità si realizzi in fretta, poiché gli ovuli hanno la stessa età della donna. Al momento della nascita sono già presenti nel corpo tutti gli ovuli. A partire dalla pubertà, mese dopo mese matura un ovulo e si crea la mucosa uterina, che viene poi espulsa con la mestruazione se l’ovulo non viene fecondato. Gli anni più fertili, tra i 18 e i 24, sono ormai passati senza che la coppia abbia pensato ad avere figli. Gli ovuli “datati” hanno però spesso danni cromosomici, cosa che di per sé diminuisce la possibilità di rimanere incinta anche avendo rapporti nei giorni fertili e che inoltre aumenta anche il rischio di aborti spontanei. E’ anche possibile che, pur non essendone a conoscenza, si siano sviluppate delle infezioni al basso ventre in seguito alle quali le tube ovariche sono incollate. Inoltre le probabilità diminuiscono se la donna ha già subito operazioni alle ovaie oppure soffre di endometriosi.
COME LO STRESS INFLUISCE SULLA FERTILITA’
Il termine stress è molto abusato e al giorno d’oggi ed è anche un tema molto presente. Eppure la nostra costituzione è tale che riusciamo a vivere passando dalla tensione al rilassamento, a gestire gli strapazzi e a padroneggiare le sfide. Una vita trascorsa sdraiati su un’amaca sarebbe alla lunga soddisfacente solo per pochi: anche se sembra allettante, diventerebbe quanto meno ben presto noiosa. Eppure, a causa delle aspettative permanenti a cui sono sottoposte nella sfera lavorativa, privata e addirittura nel tempo libero, molte persone si sentono sotto pressione e stressate. Non è il caso di discutere se prima si lavorasse di più o in maniera più pesante, la realtà è che i carichi psicologici o esterni che agiscono consciamente o inconsciamente su di noi, possono portare a un processo multifattoriale il cui effetto porta allo stress cronico. Una fonte continua di ulteriori oneri sono ad esempio i problemi finanziari, una situazione lavorativa insoddisfacente, la mancanza di rapporti sociali o una relazione affettiva priva di slanci. Ogni essere umano ha una percezione soggettiva dello stress: alcune persone sono più resistenti di altre e lo subiscono di meno. Spesso le origini di questo sono da ricercare nell’infanzia o nella costituzione biologica di ogni singolo individuo. Persone sicure di sé o più orientate verso l’azione e in grado di pensare in maniera flessibile tendono meno allo stress. Il nostro mondo, il sistema sociale in cui viviamo diventa però in generale sempre più veloce, febbrile e bombardato da stimoli esterni. Il nostro sistema nervoso di impostazione arcaica non sempre riesce ad essere saldo. In situazioni di questo genere molte persone cercano vie d’uscita alternative ricorrendo ad esempio a tecniche di rilassamento. La maggior parte di persone che si rivolge alla disciplina dello yoga vuole finalmente imparare a staccare la spina e lasciarsi andare. Lo stress agisce su pensiero, sentimenti, comportamento e funzioni fisiche e influenza anche la fertilità. A questo proposito non ha importanza che si tratti di stress positivo, il cosiddetto eustress, o di stress negativo, detto anche distress. Negli uomini e nelle donne gli organi riproduttivi non funzionano in maniera autonoma, la fertilità viene piuttosto regolata dagli ormoni che si formano nel sistema linfatico. In questo caso ha un ruolo fondamentale la ghiandola pituitaria o ipofisi. Lo yoga suppone che quella sia la sede del terzo occhio (sesto chakra). L’ipofisi è collegata all’ipotalamo. Una piccola ma significativa struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona interna ai due emisferi celebrali che rappresenta il più importante centro di comando del sistema nervoso vegetativo. Il sistema vegetativo regola non solo la temperatura, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, l’assunzione di alimenti e acqua, il ritmo sonno-veglia, ma anche il comportamento sessuale e riproduttivo. Così facendo l’ipofisi collega i processi fisici con quelli psichici. I sentimenti determinano il pensiero e forniscono informazioni che vengono rielaborate dal corpo e che portano a reazioni fisiche. Se lo stress perdura a lungo, infatti, come autodifesa il corpo blocca funzioni che non sono di vitale importanza, come la fertilità.